Orgoglio analogico

Fra tutti gli articoli che descrivono e celebrano la bellissima storia della vittoria degli europei della nostra grandiosa nazionale di calcio, ne ho trovato uno veramente interessante, nonché esilarante scritto da Pier Luigi Pisa su Repubblica.it: La finale degli Europei vista a un matrimonio: l'incubo peggiore è stato una radiolina

Ci da una descrizione tragicomica, in uno stile surreale che si colloca tra il felliniano e il fantozziano, ma la cosa che mi ha colpito è che fa emergere una tragica e cruda realtà, ai più mantenuta nascosta perché in parte oscura e getta qualche ragionevole dubbio sulla supremazia incontrastata che il digitale ha rispetto al vecchio, obsoleto, superato mondo analogico.

Ci presenta una realtà per certi versi sconcertante e imbarazzante, dove la vecchia radiolina a transistor batte tutti i più sofisticati e costosi strumenti digitali! Ma la cosa ancora più eclatante è che questo primato non potrà mai essere superato, ma al più solo avvicinato, anche in futuro!

Probabilmente gli appassionati di eventi sportivi conoscono già questa stranezza, per cui gli eventi in diretta in streaming arrivano con un ritardo che va da qualche decina secondi fino anche a qualche minuto rispetto all'evento reale.

Per misurare questo ritardo, non è necessario essere contemporaneamente presenti all'evento, ma è sufficiente accendere una radio FM in concomitanza con l'evento in streaming.

Una soluzione però c'è ed è anche molto semplice. Per prima cosa è necessario introdurre una volontaria rinuncia al principio della "contemporaneità", qualcosa di simile alla sospensione del dubbio o incredulità che più o meno coscientemente applichiamo quando siamo spettatori di un film o di una rappresentazione teatrale.

Per esercitare questa rinuncia, potremmo partire facendo considerazioni che traggono il loro principio dalle leggi della fisica: poiché la luce (il "segnale" più veloce dell'universo) viaggia al massimo a circa 300000 km al secondo (il suono va molto, ma molto più piano), un osservatore vede sempre qualcosa che nella realtà è accaduto nel passato. Ovviamente il ritardo è trascurabile per distanze "terrestri", ma non lo è certo per distanze cosmiche e questa caratteristica permette agli astrofisici di osservare eventi su stelle o galassie accaduti milioni e milioni di anni fa.

Si può anche decidere di rinunciare alla contemporaneità anche senza scomodare la fisica, semplicemente accettando il compromesso, perché in fondo poco importa...

La seconda condizione è quella di chiudersi in una "bolla di informazioni", ovvero di non aver contatti con l'esterno, quindi in buona sostanza di non aver informazioni da una radio FM (escludo per principio anche altri canali, come l'osservazione diretta o la telefonata di un "delatore")

Sotto queste condizioni il tifoso può godersi la sua partita in streaming con una qualità video che in genere è proporzionale al tempo di ritardo, sperando sempre che non ci si imbatta in momenti in cui l'audio si sfasa rispetto al video, o non si frizzi parte o l'intero schermo o si presentino altri piccoli ma fastidiosi disguidi. Tali inconvenienti non potranno mai e poi mai scalfire la nostra incondizionata certezza sulla supremazia digitale, rispetto all'obsoleto vecchio mondo analogico, grazie al lavoro di continuo e incessante condizionamento psicologico prodotto dalla propaganda dei colossi digitali e dei media.

Di solito la "bolla" funziona, ma ci sono situazioni dove non è possibile crearla e precisamente in occasione degli eventi a carattere nazionale, come i mondiali o europei di calcio, che esercitano un richiamo totale e si svolgono in estate e di sera. 

E' noto infatti che nelle serate d'estate, durante tali manifestazioni, tutte o quasi le TV risultino sintonizzate sul canale dell'evento e in caso di gol le urla concitate di gioia echeggiano e si propagano in ogni direzione facendo venire a meno la condizione di forzato isolamento indotto dallo spettatore di streaming, a meno di un robusta quanto improbabile location che garantisca un isolamento ermetico! Il rischio è che mancando tali condizioni ci si troverebbe a vivere una situazione simile a quanto descritto nel divertente articolo.

Lo streaming di un evento in diretta richiede una infrastruttura di reti e di server decisamente complessa, costosa e lenta per sua natura quando i "lettori" sono migliaia o centinaia di migliaia e la qualità video spesso non è eccellente. Il segnale TV invece è molto più veloce in quanto viene "trasformato" in analogico e ritrasformato in digitale dall'apparecchio TV; va detto però che queste "trasformazioni" hanno un costo in termini di ritardo che cambia anche tra un canale con risoluzione "standard" e un canale in HD.

Un canale in HD è in ritardo di 3-4 secondi rispetto al canale in risoluzione standard; sembrano pochi, ma in un evento sportivo, dove contano frazioni di secondo, sono tantissimi. Mi è capitato di dover rinunciare alla visione in HD per allinearmi ai vicini che evidentemente guardavano la TV in risoluzione standard e mi anticipavano sempre i gol con esultanti grida di gioia e rovinandomi la sorpresa. Fortuna vuole che il segnale TV analogico sia stato soppresso, altrimenti una vecchia TV analogica avrebbe anticipato di altri 3-4 secondi il segnale in risoluzione standard, che a sua volta anticipa di 3-4 secondi un HD, che a sua volta anticipa 3-4 secondi un 4K, che a sua volta anticipa un 8K...!

Stranezze del digitale...

Concludendo non vorrei che passasse il messaggio che sono una sorta di irriducibile nostalgico del vecchio mondo analogico, ma mi preme solo evidenziare che non è tutto oro quel che luccica e così un po' come è successo per il movimento slow food che rilancia i valori del passato in contrapposizione ad una visione veloce moderna dell'alimentazione, anche nel campo tecnologico stiamo assistendo ad un processo critico di revisione del digitale a favore di un ritorno al vecchio mondo analogico, e mi riferisco alla riscoperta dei dischi di vinile, dei giradischi, amplificatori a valvole... o delle foto bianco nero.

Chissà, magari un giorno ci sarà un ritorno di interesse per le vecchie radioline a transistor, o magari più semplicemente verrà ripristinato il sintonizzatore FM sugli smartphone, in quanto come si vede, capita che la vecchia tecnologia si dimostri più valida ed efficace del complesso e costoso sistema digitale.

Prossimamente scriverò un post che tratta sul costo ed impatto ambientale che il digitale produce e vedrete che anche in questo caso ci saranno delle sorprese!



Commenti

Post popolari in questo blog

ZedmeeHash: una nuova funzione di hash 32/64

Sculture Immateriali: arte degenerata o abile operazione finanziaria?